24 gennaio 2024 ore 18:00
Il fermo amministrativo auto è una misura restrittiva che impone il divieto di circolazione del veicolo e che viene adottata dalle autorità competenti nei casi in cui il proprietario dell’auto non abbia saldato i suoi debiti che impone il divieto di circolazione del veicolo.
In questo articolo ti porteremo alla scoperta di cosa sia il fermo amministrativo e delle sue tipologie, quando viene applicato, quali sono le conseguenze per il proprietario del veicolo e come sia possibile toglierlo.
Il fermo amministrativo dell'auto è il blocco temporaneo al suo utilizzo ed è richiesto da un statale competente, ad esempio Comune, INPS, Regioni e Stato.
Il fermo dell'auto è effettuato tramite un concessionario di riscossione, cioè un'azienda incaricata che dovrà portare l'automobilista a versare l'importo dovuto.
Un fermo amministrativo all'auto può avvenire per diversi casi.
Generalmente viene attuato da un agente della riscossione per il mancato pagamento di tributi o tasse all'Agenzia delle Entrate, come IVA, IRPEF e Bollo auto o di sanzioni amministrative per violazioni del Codice della Strada.
Con un fermo amministrativo l’auto, o qualsiasi altro veicolo intestato al tributore, risulta bloccata totalmente e il tutto avverrà tramite l'iscrizione del provvedimento del fermo nel PRA (Pubblico Regsitro Automobilistico).
Fino a quando non verranno risolti i problemi che hanno portato alla sua imposizione e non verrà saldato l'intero importo dovuto e le relative sanzioni, l'utilizzo dell'auto verrà limitato. Una volta effettuato, il concessionario di riscossione effettuerà la cancellazione del Fermo Amministrativo d'ufficio.
Durante questo periodo di fermo, l'auto:
- non può circolare,
- non può essere radiata da PRA,
- non può essere rottamata o esportata all'estero, ma può essere venduta sul terriotrio nazionale (avendo informato l'acquirente sulla situazione),
- non si può parcheggiare su suolo pubblico e dovbrà essere parcheggiata in un luogo privato come cortile o box,
- anche se venduta, successivamente al fermo, non può ne circolare ne essere radiata.
Se il cittadino continuerà a non pagare le somme, il concessionario può vendere il veicolo all'asta con l'obiettivo di riscuotere l'importo.
La procedura del fermo amministrativo è avviata dall’agente della riscossione che notifica al debitore una cartella esattoriale e quest'ultimo, entro 60 giorni, è tenuto a saldare il suo debito o a chiederne la rateizzazione. Se questo non avviene, viene inviato un preavviso di fermo che contiene i seguenti dati: il tipo e l’importo del debito, l’anno in cui è stato contratto il debito, la data di notifica e il numero identificativo della cartella esattoriale.
A questo punto, il debitore ha a disposizione altri 30 giorni, che partono dalla notifica del preavviso, per effettuare il pagamento altrimenti il fermo amministrativo diventa effettivo.
Per verificare se un’auto è sottoposta o meno a fermo amministrativo, esistono due strade: richiedere una visura PRA per targa o consultare il Certificato di proprietà digitale.
La visura PRA per targa si può ottenere in tre modi:
- Sul sito online dell’ACI,
- In un ufficio provinciale ACI
- In un’agenzia di pratiche auto
Questa pratica ha un costo di 6€ se viene effettuata presso gli uffici dell’ACI, mentre online ha un prezzo di 8,83€. Il costo può salire se ci si rivolge alle agenzie.
L’alternativa alla visura PRA è il Certificato di Proprietà digitale che fornisce tutte le informazioni relative all’auto. Questo certificato ha due vantaggi: è gratuito ed è costantemente aggiornato. Il solo svantaggio è che è stato introdotto solamente per i veicoli immatricolati dal 2015 quindi per tutte le automobili immatricolate antecedentemente si dovrà fare una richiesta agli uffici del PRA.
Una volta in possesso del Certificato, si dovrà accedere al servizio online Consulta il Certificato di Proprietà Digitale e inserire l’identificativo riportato sulla stampa del certificato, ovvero l’ID-CdPD così da poter avere tutte le informazioni burocratiche e amministrative sul veicolo.
Chi decide di non rispettare il fermo amministrativo auto e guidare il veicolo, nonostante il fermo, o consente ad altri di farlo può andare incontro ad una multa che va da 1.984€ a 7.937€.
Oltre alla sanzione amministrativa, potrebbe essere prevista la revoca della patente e anche una sanzione accessoria con conseguente confisca del mezzo.
Inoltre, va tenuto in considerazione che, nel caso si provocasse un incidente durante il fermo amministrativo, l’assicurazione non si assumerebbe la responsabilità dei danni quindi tutte le spese sarabbero a carico dell’automobilista.
Il fermo amministrativo a cui è sottoposta un’auto può essere legittimo o illegittimo.
Quest’ultimo è il caso in cui non vi è stata notifica della cartella di pagamento o del preavviso di fermo oppure non sono state rispettate le tempistiche. Per questi motivi, è possibile impugnare il provvedimento rivolgendosi al Giudice di competenza che può essere tributario o ordinario.
Qualora, invece, il fermo amministrativo risulta legittimo, il solo modo per revocarlo è quello di estinguere i debiti.
Per cancellare un fermo amministrativo auto, il primo passo è saldare tutti i debiti. Le possibilità per farlo sono due: pagare l’intero importo oppure rateizzarlo.
Va però sottolineato che la rateizzazione non permette la revoca del fermo, ma solo una possibile sospensione. Infatti, dopo il pagamento della prima rata, l’ente preposto alla riscossione rilascia un certificato necessario per registrare la sospensione presso il PRA.
La cancellazione potrà avvenire solo dopo il pagamento dell’ultima rata.
Dopo aver estinto i debiti, il fermo amministrativo può a tutti gli effetti essere revocato e quindi cancellato definitivamente dai registri del PRA (Pubblico Registro Automobilistico).
Senza dover presentare alcuna istanza, l’agenzia della riscossione invierà telematicamente il provvedimento di cancellazione al PRA.
La cancellazione definitiva avverrà dopo qualche giorno: le tempistiche variano dai 3 ai 15 giorni.
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