10 gennaio 2023 ore 09:30
Tra i diversi ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) disponibili sulle auto di nuova generazione, troviamo il rilevatore di stanchezza.
Il dispositivo consente di migliorare la sicurezza sulle nostre strade, aiutando gli automobilisti a gestire lunghi viaggi in auto.
Tra i sistemi di assistenza avanzata alla guida, il rilevatore di stanchezza è sicuramente uno dei più semplici ma efficaci.
Si tratta di un segnale acustico abbinato ad un simbolo o scritta che compaiono sul display del cruscotto, il quale invita il conducente a fermarsi dopo un periodo di tempo prolungato alla guida.
Lo scopo è quello di invitare il conducente ad interrompere la marcia dopo una lungo tragitto senza soste, per recuperare la lucidità dietro al volante ed evitare incidenti.
Si tratta tuttavia di un consiglio che non vincola l'autista: sta nel guidatore decidere se continuare o meno il percorso e proseguire la marcia.
Scopri tutte le auto in promo su rattix.com
Il dispositivo può essere di due diverse tipologie:
- Rilevatore di stanchezza a tempo: funziona a seconda del tempo trascorso dall'accensione del motore. Dopo due ore di viaggio, se viene effettuata una sosta, il rilevatore si azzera e ricalcola l'intervallo prefissato dalla ripartenza;
- Rilevatore di stanchezza reale: si tratta di un meccanismo più complesso, costoso e tecnologico. In questo caso l’avviso è dato da delle telecamere che riprendono costantemente il volto del guidatore. Basandosi sulle espressioni del viso, gli sbadigli o altri particolari accorgimenti come la mancanza di segnali prima di una svolta, il sistema è in grado di valutare il grado di stanchezza del conducente. Se vengono captati segnali di stanchezza, il sistema avvisa il conducente di fermarsi.
Per quanto riguarda il tempo limite di guida, non esistono limiti previsti per le auto, anche se si consiglia di non superare le 2 ore di viaggio consecutive ed effettuare brevi soste.
Effettuare pause (anche brevi) serve infatti a ritrovare l'attenzione ed evitare di caricare eccessivamente i muscoli di gambe e schiena.
Esistono però delle normative per autotrasportatori, a quali è imposto il limite di 9 ore di guida al giorno (può essere prolungato fino a 10 per massimo due volte a settimana).
Leggi anche: Il cambio automatico consuma di più del cambio manuale?