10 gennaio 2024 ore 10:00
Quando si parla delle caratteristiche di un’auto si fa spesso riferimento ai cavalli e alla cilindrata, ma spesso si tende a confondere questi due elementi del motore.
Cerchiamo quindi di fare chiarezza e di capire la differenza tra cilindrata e cavalli.
La cilindrata indica la capacità in centimetri cubici del motore, ossia la sua cubatura.
Definisce il volume e quindi lo spazio in ogni cilindro per fare entrare l’aria e il carburante da usare per la combustione per consentire al motore a scoppio di funzionare.
Ad esempio, per un’auto alimentata a benzina 1.6, il motore ha una capacità di 1.600 centimetri cubici. Se il motore è a più cilindri, per calcolare la cilindrata totale bisogna moltiplicare la grandezza per il loro numero.
I cavalli indicano quanta potenza può esprimere il motore dell’auto. Si tratta di un’unità di misura che si riferisce al XVIII secolo, quando si diffusero le prime macchine a vapore.
Per capire quanto fossero potenti i motori si paragonavano ai cavalli e quindi a quanti ne servissero per compiere lo stesso lavoro del macchinario.
Nonostante non fosse un’unità di misura affidabile, si è deciso per convenzione di considerare un cavallo a vapore come la capacità di sollevare il peso di 75 kg alla velocità di un metro al secondo.
In Italia viene espresso in CV mentre negli USA e nei Paesi anglosassoni HP (Horse Power) e 1 CV corrisponde a 0,98 HP.
La cilindrata e i cavalli servono entrambi per indicare la potenza di un motore. La prima indica la capacità in centimetri cubici del motore mentre i cavalli indicano l’energia che il motore è in grado di esprimere.
Quando si valuta se acquistare un’auto, questi due dati non sono gli unici da tenere in considerazione.
Un elemento fondamentale, infatti, è il peso del veicolo, il tipo di carburante, lo stato di usura e la tipologia del veicolo. È sempre bene optare per un motore che offra un giusto compromesso tra cilindrata e cavalli.
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