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Auto GPL o metano, quale scegliere nel 2024?

Cosa conviene di più, metano o gpl?

Le nuove motorizzazioni ibride ed elettriche stanno mettendo in ombra quelle a metano e GPL, che per anni sono state le ecologiche per eccellenza.

Nonostante se ne parli meno, sono ancora tanti gli automobilisti che scelgono questo tipo di energia alternativa per la propria auto, più del 7% delle auto immatricolate nel 2021 sono state a GPL.

Ecco quali sono i pro e i contro delle due alimentazioni.

      

Auto Gpl o metano: quale scegliere nel 2024?

             

Auto GPL: pro e contro

Il GPL è una miscela di idrocarburi ottenuti dalla raffinazione del petrolio, al cui interno troviamo: propano, etano, butano, etilene e butilene.

È importante sapere che queste sostanze sono più naturali e meno inquinanti, infatti, la loro combustione abbatte notevolmente le emissioni di CO2, inferiori di quasi il 15% rispetto all’alimentazione benzina.

Al netto dell’aspetto green, un'auto GPL può entrare nelle ZTL e circolare durante le giornate di blocco auto, senza contare il notevole risparmio alla pompa. Il costo di un pieno si aggira attorno ai 20 euro con cui si riescono a percorrere tra i 250 e 300 km.

Contro questi aspetti positivi, tra i negativi troviamo: le prestazioni ridotte rispetto alle motorizzazioni termiche e i costi di manutenzione per la revisione obbligatoria delle bombole.

Un ulteriore aspetto da considerare è il parcheggio, infatti, secondo la normativa, le auto GPL possono essere parcheggiate in rimesse e garage interrati, a patto che siano omologati secondo il regolamento ECE/ONU R67-01.

Tuttavia, il regolamento del singolo condominio o garage può vietarne la sosta.

           

Auto a metano: pro e contro

Con l'alimentazione a metano le emissioni sono ancora inferiori, si arriva al 30% in meno rispetto al benzina, con cui però, a differenza del GPL, condivide le prestazioni.

Anche le auto a metano non sono soggette a limitazioni di traffico, ma possono essere parcheggiate ovunque.

In quanto ai contro: al primo posto troviamo la rete non capillare dei punti di rifornimento, che andrebbe migliorata e ampliata per facilitarne l’utilizzo in tutta Italia.

Senza contare i costi di manutenzione ordinaria che sono più elevati e la manutenzione delle bombole è ogni 5 anni.

          

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